Guglielmo Biffani

 Ostia Antica 1915   -   06-01-2007 Ostia Antica

http://www.dalnet.se/~surfcity/italy_biffani.htm
 

Nato ad Ostia nel 1915, inizia a volare nel 1931 prima come motorista e poi nel 1933 come pilota civile ed infine nel 1936 entra in Aeronautica Militare. Sempre nel 1936 viene assegnato alla 73^ Squadriglia del 4° Stormo di Gorizia. Nel 1937 partecipa alla Campagna di Spagna ed opera alle Baleari. Al suo rientro a Gorizia entra a far parte della Pattuglia Acrobatica del 4° Stormo e partecipa a diverse manifestazioni aeree tra cui qella di Berlino del 1939. All'inizio della Seconda Guerra Mondiale viene inviato prima a Comiso e poi Bengasi e Tobruk. In Africa Orientale, operando in condizioni di inferiorita' rispetto al nemico, vede assottigliarsi le file dei suoi colleghi e in un combattimento con un Hurricane viene abbattuto e fatto prigioniero. Nel dopoguerra continua a volare sul Mustang e Lightning. Congedatosi dall'A.M. continua a volare come istruttore in Libia ed in Aviazione Civile. Deceduto nel dicembre 2006.
 
 

Ostia - 1930: Guglielmo Biffani classe 1915, fotografato all’Idroscalo di Ostia vicino ad un trimotore fatto costruire da una contessa per tentare la Traversata Atlantica. Il velivolo non raggiunse lo scopo ed effettuo’ un unico volo da Ostia a Bracciano (bif01)

 
Genova - 1933: Gugliemo Biffani ripreso insieme al motorista Perrino a Genova durante il conseguimento del brevetto di 1° grado. Il velivolo e’ un Caproni 100 e la foto e’ dedicata al fratello Ugo (bif02)

 
Gorizia - 1936: Guglielmo Biffani (3°), davanti ad un CR32 bis. Si noti la protezione (marmitta) sullo scarico del motore, adottata per i voli notturni (bif03)

 
Foggia - 1936: Guglielmo Biffani con Lucchini alla Scuola di Pilotaggio (bif04)

 
Gorizia - 1936: foto di Biffani scattata sull’aeroporto di Gorizia il 9 dicembre 1936. Lo schieramento di CR32 e' imponente. La foto e' stata scattata da Sud verso Nord e si riconoscono gli hangar della Ricognizione Aerea e sulla sinistra il Calvario, la chiesa di S.Andrea ed il Sabotino (bif05)

 
Spagna – 1937/1938: Palma de Mallorca, un CR32 in volo. Foto Biffani (bif06)

 
Gorizia - 1938: Guglielmo Biffani davanti ad un CR32 bis* della 73^ Squadriglia. La versione “bis” di questo velivolo era dotato di due mitragliatrici da 7.7 mm Breda Safat installate sulle ali. Sottoposto a modifiche al castello motore per sopportare maggiori sollecitazioni, era dotato anche di due speciali “marmitte” sugli scarichi dei motori per permettere la “caccia notturna” (bif07)

 
Nota: Il C.R. 32bis e' dotato di due mitragliatrici supplementari  Breda – S.A,F,A.T. da 7,7 mm., armamento eliminato nelle serie successive  (e quasi sempre smontato sul campo nella Guerra di Spagna dai  bis) in  quanto il sensibile aumento di peso penalizza eccessivamente le  caratteristiche di volo della macchina a fronte di un modesto incremento  del volume di fuoco.

 
Africa Orientale - 1940: Fronte egiziano. Botto su un CR42 della 73^ Squadriglia, ripreso da Biffani durante il rientro da una missione (bif08)

 
El Adem – Tobruk - 1940: L’alloggio di Guglielmo Biffani (bif09)

 
El Adem 1940: Guglielmo Biffani sul Campo di Volo (bif09a)

 
El Adem - 1940: Guglielmo Biffani. Nota sul retro della foto: “ … Fame e sete, e far la guerra!” (bif10)

 
Sheffield - 1944: aprile 1944. Il P.O.W. (Prisoner Of War) Guglielmo Biffani (bif11)

 
Sheffield - 1944: aprile 1944. Il P.O.W. (Prisoner Of War) Guglielmo Biffani (bif12)

 
Gorizia - 1940: involontaria sovrapposizione sulla pellicola fotografica: un CR42 ed un S79 in atterraggio ed in forza alla 73^ Squadriglia del IV Gruppo, impiegato nelle prove di lancio siluri a Pola (bif13)

 
Treviso – 1939 - 1940: un MC200 “Saetta” della prima serie che era caratterizzato dal tettuccio scorrevole e trasparente, dal ruotino di coda retrattile, dalle ogiva coprimozzo. I MC200, inizialmente assegnati al 4° Stormo di Gorizia, furono “ceduti” allo Stormo di Treviso in cambio dei CR42, in quanto non molto “graditi” dai piloti del 4°. Foto Biffani (bif14)

 
Capodichino - 1947: Vescovo (1°), Fava (2°) e Biffani (3°) davanti ad un P-51D Mustang (bif15)

 
Capodichino - 1947: Dolci (1°) e Biffani (2°) davanti ad un P-38J Lightning (bif16)

 
Nota: P-38J, con questi velivoli, alla fine degli anni '40, il 4° Stormo costituì la prima pattuglia acrobatica dell'Aeronautica Militare del dopoguerra, anche se non ufficiale, su quattro velivoli.

 
Caselle - 1955: Biffani (4°) in qualita’ di istruttore presso la Scuola GCA (Ground Controlled Approach) di Torino davanti ad un Siai Marchetti SM102 (bif17)

 
Caselle – 1955 - 1956: Biffani (2°) in qualita’ di istruttore presso la Scuola GCA (Ground Controlled Approach) di Torino davanti ad un Beechcraft C45. Il primo da sinistra e’ il famoso Walter Bonatti (al centro, col maglione rosso e la riga bianca sulla manica sinistra, "divisa" degli Scoiattoli di Cortina d'Ampezzo) di ritorno dall’impresa del “Dru” e dopo un volo dimostrativo con Biffani (bif18)

 
Pratica di Mare - 1959: Biffani alla Sperimentale mentre consegue l’abilitazione sul velivolo F-86E(M)
(bif19)

 
Nota: Canadair CL-13 Sabre Mk.4 ex-RAF e ridesignato F-86E(M)) – per Modified  - in quanto macchine costruite in Canada ma commissionate dall'USAF perche' la North American aveva saturato la sua capacità produttiva

 
 
Biggin Hill - 1968: Il primo ufficiale della SAM, Guglielmo Biffani (in divisa scura), davanti ad un Hurricane, “vecchio” antagonista nei cieli d’Africa Settentrionale. Un altro ospite della “Air fair” di Biggin Hill e’ il Douglas DC6, visibile a sinistra e sul quale volava Biffani con la Compagnia Aerea charter SAM (Societa’ Aerea Mediterranea) (bif20)

 
Il diario di Biffani

 
Scomparso Guglielmo Biffani, un pilota “Goriziano”

Il 6 gennaio è deceduto a Ostia Antica all’età di 91 anni  Guglielmo Biffani, pilota del 4° Stormo. Cosi' descrive nel libro “Aquile e Pomodori” il suo arrivo a Gorizia nel 1936: "… fui assegnato al 4° Stormo. Mi feci raccomandare per andare a Gorizia ed infatti ci riuscii. Mi assegnarono alla 73^ Squadriglia, sotto la guida di Pezzè e di Renzi. Mi portarono su loro, cominciammo con la prima coppia e poi sempre avanti con gli allenamenti. Prima di volare sul CR32, effettuai un doppio comando sul CR30 con il famoso Corsi, gli amici mi avevano detto: "Te la passi bene, vedrai quello che ti combina!". Me l'ha combinata, eccome!. Mi ha fatto fare il decollo, poi  mi ha detto: "Lascia la cloche". Ha effettuato una serie di tonneau interminabile, non so quanti, sul Carso, sul San Michele. Poi mi ha detto: "Andiamo a casa". Mi ha fatto fare l'avvicinamento e l'atterraggio e poi mi ha battuto una mano sulla spalla dicendomi: "Vai, vai da solo!". Biffani partecipa alla guerra di Spagna dove gli accade un episodio divertente "Sull’ala del CR32 ero solito appoggiare i pantaloni, giubbotto e paracadute. Suona l'allarme, corro verso l’aereo, indosso il paracadute, non faccio in tempo ad indossare pantaloni e giubbotto che restano sull’ala. Durante la corsa di decollo il giubbotto vola via mentre i pantaloni si mettono meta’ sopra e meta’ sotto l’ala. Sopra Soller c’era la nostra contraerea ed era proibito passare perche’ avrebbero sparato a chiunque. Penso tra me “… io qua sopra ci passo, tanto questi non c'azzeccano mai”. Agito le ali sperando che capiscano che sono uno dei loro ma cosi’ facendo i pantaloni si staccano dall’ala ed a terra cominciano a sparare ai pantaloni scatenando un putiferio. Il pomeriggio mi chiamano da Soller "chi ha perso i pantaloni in volo su Soller?”. Rispondo:  “io, perche?”  “li hanno trovati, ma deve venire a prenderseli”. All’inizio del conflitto nel 1940 è a Comiso per le operazioni su Malta, poi trasferito in Libia dove viene abbattuto da un “Hurricane” inglese e fatto prigioniero, dopo varie vicissitudini nei campi di prigionia di Egitto, Palestina e India il termine della guerra lo trova a Glasgow in Inghilterra. Rimpatriato nel 1946, torna al 4° Stormo e vi rimane fino al congedo nel 1960, ma ha ancora volgia di volare ed è assunto alla SAM per pilotare i DC6 ed i Caravelle. Torna infine ad Ostia Antica, dove la sua famiglia è una delle prime, giunte da Forli’ per la la bonifica delle paludi. Rimarrà sempre legato a Gorizia e vi tornera' per visitare luoghi ed amicizie a lui cari. Come ricorda nel libro “Aquile e Pomodori” edito dall’Associazione 4° Stormo, Biffani quando e' arrivato a Gorizia era quasi astemio e poi “… Mi ha salvato la guerra! Mi è sempre piaciuto bere in quantità giuste, ma se fossi rimasto a Gorizia non mi sarei salvato più, non tanto dai colleghi ma dai borghesi. Uno di questi era Gianni Defilippo, lo chiamavano Gianni Flascutta (Fiaschetta). Il pullman  che dall'aeroporto ci portava a Gorizia fermava al bar "Alle Ali" e terminava la corsa in Piazza della Vittoria e ricordo che mi abbassavo, cercavo di non farmi vedere dagli amici che mi aspettavano e che inesorabilmente ti portavano in osteria. Ricordo Sergio Pitassi, aveva un negozio di abbigliamento in Corso. Arrivato in piazza della Vittoria scendevo e andavo in cerca di qualche ragazza. Camminavo e mano, mano mi rinfrancavo quando improvvisamente: "Biffi, ... Biffi!" Porca miseria sono rovinato!. "Beh, Biffi, Biffi andiamo a bere un tajut". Poi incontravi quell'altro e diventavamo cinque o sei come minimo. Insomma dopo un'ora ero sbronzo. Veramente sbronzo. E la serata era rovinata”.