Guido Pongiluppi

un pilota mantovano della Regia Aeronautica

di Antonio Inguscio


 

Periodo prebellico ( 73^ Squadriglia 1° e 4° Stormo)

Guido Pongiluppi, nasce il 29.3.1909 a Revere un piccolo comune della provincia di Mantova, unico di tre fratelli1 a sopravvivere al secondo conflitto mondiale.

Nel 1931, appena ventiduenne e giovane sergente pilota, entra a  far  parte del  4° Stormo costituitosi in forma provvisoria a Campoformido il 1° giugno 1931 e poi in forma definitiva a Gorizia nel settembre 1931.2 Proviene dal prestigioso 1° Stormo, fucina di eccellenti piloti e prima scuola di acrobazia della giovane Regia Aeronautica3.

 

Non disponendo del suo foglio matricolare né tanto meno del libretto personale di volo, le prime informazioni del suo esordio in aviazione ci giungono da una foto e da un libello che la famiglia ha conservato e dalle memorie di Raffaele Chianese, un pilota che nel 1930, precisamente un anno dopo Pongiluppi, effettua la stessa trafila e percorso per diventare pilota e ritrovarsi nel 1931 insieme a Guido nel neonato 4° Stormo.

Ma seguiamo questo percorso così come è emerso dai pochi documenti conservati e dalla preziosa testimonianze di Chianese.

 

Il libricino riguarda il “Corso di pilotaggio 1929” organizzato dalla C.N.A. (Compagnia Nazionale Aeronautica), nel marzo del 1929 sull’aeroporto del Littorio di Roma. Si ritrovano nelle trenta pagine che lo compongono molti dati e molte informazioni sul corso che Guido, da allievo sergente, effettua sull’aeroporto romano per diventare pilota d’aeroplano: primo scoglio da superare per diventare un pilota militare della Regia Aeronautica.

 

Guido a fine del 1928, supera gli esami psico-fisici attitudinali presso un Istituto di medicina della Regia Aeronautica, ed e' invitato a presentarsi al Centro di addestramento di Capua. Qui, trascorse un paio di mesi, il tempo necessario per apprendere la disciplina militare, a marciare, a fare uso delle armi, a studiare, materie correlate al volo quali aerodinamica, motori ecc.

 

I primi di marzo del 1929, e' inviato, insieme ad altri cinquantuno allievi sergenti, all’Aeroporto di Roma Littorio,  per  frequentare un  corso di  pilotaggio gestito dalla C.N.A. (Compagnia Nazionale Aeronautica),  una delle scuole di volo private4, cui l’Aeronautica, all’epoca, affidava i suoi allievi per il conseguimento del 1° Brevetto di pilota d’aeroplano o più semplicemente del brevetto di “pilota civile”. Al corso vengono aggregati a fine marzo sei allievi della categoria ufficiali. Il corso e' suddiviso in tre periodi di istruzione. Gli allievi, divisi in squadre di 15 per istruttore, effettuano manovre e voli della durata di pochi minuti con aerei “docili” come l’Aviatik che permette “le inevitabili “gaffes” e gli strapazzi del principiante”. Una volta abilitati a volare da soli, il programma del 1° periodo prevede atterraggi e partenze frequenti, virate, picchiate, voli in quota fino a raggiungere con quei trabiccoli la ragguardevole altezza di 2.000 mt.

In questo modo si saggia il comportamento dell’allievo e si esonera, soprattutto nelle prime settimane, gli allievi che a parere degli istruttori non hanno attitudine al volo. Gli  allievi che superano il primo e delicato impatto (due mesi circa di addestramento), dopo aver effettuato il decollo in “solitario”, con un Aviatik monocomando, passano alla seconda fase d’istruzione dove affinano le manovre apprese in precedenza con aerei più veloci quali lo SVA 10, lo SVA 4 e lo SVA 3 (quest’ultimo utilizzato per le manovre acrobatiche). Sono aerei che richiedono più prontezza di manovra e perdonano altresì meno errori. Nella terzo periodo, come si legge nel citato opuscolo della C.N.A, per gli allievi gli SVA a quel punto sono considerati “ordigni preistorici e l’allievo si cimenta con l’A.1 Ansaldo (da 220 Hp) “Balilla” un aereo più veloce e potente con il quale sono previste  le prove finali di brevetto. l’A.1 “Balilla”, ha effettuato il primo volo nel 1917 e nel corso del conflitto mondiale e' stato impiegato con compiti di ricognitore da alcune squadriglie italiane. Nel dopoguerra e' utilizzato per qualche anno nelle scuole civili5.

Nella foto che la famiglia ha conservato, Guido è ripreso con altri due compagni di corso, seduto sull’ala di un A.1. Il contesto in cui e' scattata, il luogo e le circostanze, si apprendono dalla identica foto ma con dedica riprodotta nel citato “libello” e che di recente si è venuti a conoscenza che vi è una copia conservata presso il Museo Caproni  di Trento. La dedica è agli istruttori del corso :  "Ai simpatici e pazienti istruttori quale ricordo . seguono le firme dell’allievo ufficiale Corrado Grassi, a seguire di Guido Pongiluppi e dell’altro allievo ufficiale Carlo Bertotto, la data 18.7.1929, anno VII (della E.F.) come era nella tradizione riportare, il luogo, l’aeroporto di Roma–Littorio e la seguente didascalia “ i tre giovani ….assi del corso. Guido si era classificato primo e come si precisa nel libro la CNA riservò un “premio eccezionale“ai due migliori allievi GUIDO PONGILUPPI e CARLO BERTOTTO inviandoli a proprie spese ad assistere alla Coppa SCHNEIDER tenutasi in Inghilterra il 7 settembre 1929”. Guido per la cronaca aveva eseguito la prima acrobazia a monocomando sul “Balilla” il 29.6 ed aveva conseguito il brevetto il 3.7.1929: tra le prove sostenute, la quota di 5.000 mt e il “raid di brevetto”.

 
18 luglio 1929 Campo di Roma-Littorio l’allievo serg. Pongiluppi ripreso seduto sull’ala dell’Ansaldo A.1 Balilla I- ERTO in compagnia degli allievi ufficiali Carlo Bertotto e Corrado Grassi (6). I tre furono i primi a brevettarsi su un corso di 58 allievi organizzato dalla C.N.A. ( Compagnia Nazionale Aeronautica). Negli anni ’20, nelle registrazioni civili , degli aerei la prima lettera I individuava la nazione Italia, la seconda il distretto di registrazione. La lettera E identificava il distretto di Roma.


1931 Il giovane sergente Guido Pongiluppi, il primo da destra. Il grado di sergente si otteneva dopo aver conseguito l’importante brevetto di pilota militare.

Le ottime qualità dimostrate. durante tutte le settimane di corso, nel pilotaggio e nella prova finale d’esame per il conseguimento del brevetto di pilota d’aeroplano, sicuramente valsero a Guido Pongiluppi l’ambito premio di essere assegnato alla Caccia la specialità più ambita e riservata ai migliori piloti del corso. 

Guido proseguì, dopo il settembre del 1930, per una delle scuole della Regia riservate alla Caccia e con molta probabilità fu a Ghedi un aeroporto in provincia di Brescia. Non abbiamo documenti per poter confermare questa più che probabile ipotesi. La traccia successiva riguarda Guido già sergente pilota. Nella didascalia di una foto scattata il 29.8.1931 sul campo di fortuna di Modena 7, si riporta che il serg. Guido Pongiluppi è il primo da sinistra, a seguire, in quinta posizione, un altro serg. Pongiluppi,” di nome “Virgilio”, con il quale Guido è stato spesso confuso. La foto riprodotta nel libro di Antonio Duma sulla storia del 4° Stormo è di pessima qualità e i volti sono scuri e questo non permette di appurare se effettivamente si tratta di Guido Pongiluppi. Quel che è certo è che in quel periodo Guido era effettivamente al 4° Stormo. Entrambi i sottufficiali sono ripresi in occasione delle “Grandi Manovre dell’Armata Aerea” programmate dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica nell’estate del 1931. Le manovre interessarono diversi aeroporti del Nord Italia con l'impiego di 900 aerei di vari reparti, Caccia, Ricognizione e Bombardieri.



 
29.8.1931 campo di fortuna di Modena “Grandi Manovre estate 1931”. Il Fiat CR 20 ripreso alle spalle, con una grande stella azzurra simbolo del Partito Azzurro ( o Partito A “Nazionale” in contrapposizione al Partito B “Invasore”) che distingueva i velivoli della Brigata da Caccia del Comando Divisione A. Nella didascalia, tratta dal libro sulla storia del 4° Stormo di A. Duma, si riporta che trattasi di un velivolo e di piloti della 73^ squadriglia, meno certi che Guido Pongiluppi, come indicato dall’autore sia il primo da sinistra., ma il dato riportato è un ulteriore indizio che Pongiluppi iniziò la sua attività di pilota militare nel 1° Stormo, nella 73^ squadriglia.

 

 

Un coetaneo di Pongiluppi, di un anno più giovane, il serg. Raffaele Chianese, classe 1910, della 96a squadriglia, transitata dal 1° Stormo al 4° Stormo alla costituzione di quest’ultimo, nelle sue memorie riporta quanto segue:

 

“…il 24 agosto ci si alza molto presto, far decollare una trentina di CR 20 è sempre un lavoro impegnativo. Il mio IX Gruppo decolla alle 06.30 con destinazione Modena, dove giungiamo alle 08.10. Intanto il X Gruppo parte da Aviano per Rimini. Il 27 agosto effettuiamo una "Crociera di protezione" su La Spezia ed il 28 agosto su Bologna. Il 30 agosto si vola a Milano ed il 31 agosto a Ferrara, dove arriviamo alle 10.15 e qui partecipiamo alla "chiusura" della Manifestazione Aerea…”

 

Sono quindi i caccia Fiat C.R. 20 del IX Gruppo a atterrare sul campo di Modena e i ricordi di Chianese ci aiutano a capire, il contesto in cui e' scattata la foto, il Gruppo del 4° Stormo cui appartiene Guido Pongiluppi.

 

Sempre dalle memorie di Chianese si ricostruiscono i successivi trasferimenti di Pongiluppi. Il IX Gruppo nonostante il cambio “casacca” e' rimasto a Campoformido, ma a conclusione delle manovre estive, per mancanza di spazio a Campoformido, a fine del mese di settembre si trasferìsce, come del resto aveva già fatto in precedenza da Aviano il X Gruppo, sull’aeroporto “Egidio Grego” di Merna, nelle vicinanze di Gorizia:

 

“…A Campoformido non c'è posto per ospitare il IX Gruppo e come sede operativa viene scelto l'aeroporto Egidio Grego di Merna, vicino a Gorizia. Il 9 settembre il X Gruppo si trasferisce da Aviano a Merna e subito dopo, il 28 settembre, anche il nostro IX Gruppo, lo segue da Campoformido. Alle 09.55, a bordo del mio CR 20, insieme a tutta la mia Squadriglia atterriamo a Gorizia e con il nostro arrivo lo Stormo ora è al completo…”". Nella nuova sede, i Sottufficiali vengono alloggiati nella Caserma Avieri, un edificio a tre piani e in camerette da tre posti in quanto la palazzina dei Sottufficiali non e' ancora costruita così come non lo e' stata quella per gli Ufficiali che vennero nel frattempo alloggiati in città8.

 

Le notizie di Guido al 4° Stormo si fermano a qui. Non sappiamo se egli e' ancora in organico nello Stormo del “Cavallino” quando parte per la Spagna nel  febbraio del 1937. Il generale Duma, storico delle vicende del 4°, non lo cita tra i piloti che in quell’anno sono inviati in terra iberica e quindi, salvo omissioni, è probabile che il serg.magg. Guido Pongiluppi, e' ritornato a Udine al suo “vecchio” 1°Stormo.

 

Note:
1 Renato, capostazione, morì in uno dei tanti episodi oscuri che insanguinarono l’Italia del Nord nei giorni precedenti la fine della guerra a opera di “partigiani. Roberto Renato, ufficiale dell’esercito nella Divisione Acqui fu fucilato dai tedeschi a Cefalonia colpevole come tanti altri militari di non aver abbandonato la divisa e le armi in conseguenza dell’armistizio dell’8 settembre del 1943.
2 il 4° Stormo fu costituito con personale proveniente dal 1° Stormo di Campoformido, squadriglie 73a,
96a, 97a e 90a e dalle squadriglie 84a e 91a del VII Gr che  provenivano da Roma; Pongiluppi fu  uno dei  52 sottufficiali piloti che transitarono il 1.6.1931 nel nuovo 4° Stormo insieme al suo “omonimo” serg.pil. Pongiluppi Virgilio.
3 L’art.1 del Regio Decreto n.645 con il quale il 28 marzo 1923 l’Aeronautica diventava la terza forza armata indipendente italiana iniziava con queste parole” E’ costituita la Regia Aeronautica che comprende tutte le forze aeree militari del Regno e delle Colonie. Essa avrà una propria uniforme e propri distintivi di grado e di specialità. Essa fa capo a tutti gli effetti al Commissariato per l’Aeronautica”.
4 Al Nord-Italia, nello stesso periodo, altri allievi classe 1909 seguivano un percorso simile presso la  Scuola volo “Silvio e Natale Palli" di Cameri (NO) e la scuola civile di Ponte San Pietro (BG)
5 Le caratteristiche tecniche: elica bipala, carrello fisso, struttura in legno e ali fissate con due montanti per ogni lato, apertura alare di 7,68m; lunghezza 6,50 m; altezza 2,85 m; superficie alare 21mq; peso a vuoto 640 kg; peso totale 885; potenza 220 HP; velocità max 220 Km/h; tempi di salita a 1.000 m 2’ e 3’; autonomia 2h e 30’; tangenza pratica 5.000 m.
6 Corrado Grassi, originario di Morciano di Romagna, partecipò alla guerra in AOI; con il grado di capitano inizio’ il secondo conflitto mondiale in una squadriglia B.T. ( Bombardamento Terrestre).
7 Libro Duma op.cit. p.38
8 Chianese op.cit.p.12